venerdì 5 maggio 2017

GENESI

TITOLO: "GENESI"
MISURE: 61 x 43 cm.
TECNICA: ACRILICO SU CARTA A BUCCIA D'ARANCIA
URBINO 1999

RECENSIONE CRITICA:

Massimo Pasqualone
L’arte musiva di Gaia Naccarella

La Chiesa del S.S. Salvatore di Ari ospita una splendida opera musiva di Gaia Naccarella, artista urbinate di formazione, che utilizza,  in questo caso, un tema caro all’iconografia per discutere un lungo cammino di contesti storici e palingenesi culturali presente nei luoghi di culto più importanti del mondo: Il Cristo Pantocratore.
L’Onnipotenza del Cristo, la sua natura umana ed al contempo divina, i numerosi simboli rappresentati con attenti riferimenti alla tradizione teologica, fanno del Pantocrator il tema di questa mosaico di due metri per due metri e 25 centimetri, eseguito a rovescio, come ci tiene a sottolineare l’artista, tramite la complicata tecnica indiretta, che permette all’opera di resistere alle intemperie ed al passare del tempo grazie al conferimento di compattezza e solidità che viene dalla cornice di ferro e dalle armature metalliche immerse in speciali impasti di malta cementizia e con  l’utilizzo di piccoli tasselli marmorei spezzati a mano con tradizionali tagliere e martellina e di fine pasta vitrea policroma che include tonalità oro e argento.
Un convegno, tenutosi il 12 aprile 2007, ha inaugurato il mosaico del Cristo Pantocratore, punto di riferimento non solo per la piccola comunità di Ari, ma per tutti i paesi del circondario.
Al di là della tecnica particolare, ci preme sottolineare la straordinaria capacità dell’artista di dire un tema davvero complesso che, dal IV secolo, è all’attenzione degli artisti di tutto il mondo, come dimostrano, solo per fare alcuni esempi italiani, i mosaici di scuola bizantina della cappella Palatina di Palermo, del duomo di Monreale, della cattedrale di Cefalù, della Chiesa della Martorana, della chiesa di San Vitalea a Ravenna, per non parlare  poi di altri esempi quali la Basilica di San Marco (Venezia), la Cattedrale di Pisa, il Duomo di Cremona, la chiesa di Santa Maria foris portas a Castelseprio, il Duomo di Spoleto, l'abbazia di Novalesa (Torino), la Basilica di Santa Maria Assunta (Torcello), il Battistero di San Giovanni (Firenze) o l'Abbazia di Sant'Angelo in Formis a Sant'Angelo in Formis (Capua).
Mi piace mutuare quanto affermato da Padre Scorci a proposito del Pantocratore della Cappella Palatina: “Questa raffigurazione mette dinanzi agli occhi la centralità di Cristo principio e fine di tutte le cose, Signore e giudice dell’universo, per mezzo del quale e in vista del quale tutto è stato fatto, chiave per comprendere le Scritture, rivelatore e realizzatore del progetto di Dio preparato dalle Scritture e celebrato nella Liturgia, incontro al quale la storia è in cammino.
Tale visione, è icona della celebrazione liturgica, memoria ed epiclesi che ci fa pregustare la liturgia celeste, che viene celebrata nella santa Gerusalemme, verso la quale tendiamo come pellegrini, dove Cristo siede alla destra di Dio quale ministro del vero santuario, e da dove aspettiamo come Salvatore il Signore nostro Gesù Cristo, fino a quando egli comparirà, nostra vita e noi appariremo con lui nella gloria”.
Gaia Naccarella fa suoi questi preziosi insegnamenti, li propone ai fedeli che ogni giorno osservano la sua meditazione musiva, anche nella consapevolezza che pictura est laicorum literatura.
Un mosaico per il mare
La realizzazione di un mosaico marino ci spinge a immaginare l’opera di Gaia Naccarella legata ad una profonda simbologia, che va al di là degli straordinari effetti creati dalla particolare tecnica utilizzata dall’artista di Ari e che arriva direttamente al senso dell’impegno artistico.
Tre sono, infatti,  gli elementi simbolici presenti nel mosaico: il mare, il trabocco, la barca ed ognuno mostra la sua straordinaria forza plastica in un’opera musiva di impatto e di rara efficacia.
Per l’artista il mare è il simbolo della vita, apparentemente immobile ma sempre in movimento, direbbe Montale, una vita in cui la navigazione non sempre è facile, come mostra la calma di questa opera d’arte, ma l’imbarcazione, davvero simbolo di ciascuno, affronta in mare aperto i pericoli della quotidianità, nella consapevolezza che sarebbe meglio rimanere in un porto sicuro, ma non è per questo che la nave viene costruita, come penso sappia bene il committente di questo mosaico, perché “Quando i miei pensieri sono ansiosi, inquieti e cattivi, vado in riva al mare, e il mare li annega e li manda via con i suoi grandi suoni larghi, li purifica con il suo rumore, e impone un ritmo su tutto ciò che in me è disorientato e confuso.” ci dice Rainer Maria Rilke o, sottolinea Walt Whitman, “ Per me il mare è un continuo miracolo; I pesci che nuotano – le rocce – il moto delle onde – le navi, con gli uomini a bordo. Che miracoli più sorprendenti ci possono essere?”
Incuriosisce, in questa lettura metaforica, il trabocco, che ne Il trionfo della morte D’Annunzio così descrive: “la grande macchina pescatoria, simile allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano" e Dacia Maraini illustra: “… Cosa ci dicono infine questi trabocchi sorpresi nel loro lirico incanto? Che l’opera umana è sempre macchinosa e fragile, basta un soffio per distruggerla. Ma proprio la sua fragilità è anche la ragione della sua resistenza: un poco sopra le onde, un poco sotto le nuvole, la “grande macchina pescatoria” sta a simbolizzare la patetica eppure grandiosa capacità dell’essere umano di credere nel futuro nonostante l’amarezza e la piccolezza del suo destino”.

Trabocco dunque come simbolo dell’opera umana ma anche dell’artista, proteso verso l’infinito, radicato nella terra, sospeso sul mare.

martedì 24 gennaio 2017

Nuova opera

“ Otto ” - cm. 30 x 40 - tecnica pastello - commissione privata - Settembre / Ottobre  2016


Nuove opere

 Nuvole d’acqua ” - cm. 40 x 60 - tecnica acrilico su cartone telato - anno 2015


 “ Vento e foglie d’autunno ” - cm. 40 x 60 - tecnica acrilico su cartone telato - anno 2015


 “ Tulipani ” - cm. 40 x 60 - tecnica acrilico su cartone telato - anno 2015


 Particolare dell’opera



 “ Geometrie nel bosco ” - cm. 40 x 60 - tecnica mista (acrilico su cartone telato e colla glitterata verde) - anno 2015



 “ Farfalle ” - cm. 60 x 80 - tecnica acrilico su cartone telato - anno 2015

“ Girandola ” - cm. 60 x 80 - tecnica mista (acrilico su cartone telato e smalto glitterato) - anno 2016


“ Vele ” - cm. 40 x 60 - tecnica mista (acrilico su cartone telato e smalto glitterato) - anno 2016

UN ABBRACCIO DI LUCE E IL TRABOCCO SI COLORA DI SOLE. LO STUPORE SI VESTE D’INCANTO”.

UN ABBRACCIO DI LUCE E IL TRABOCCO SI COLORA DI SOLE.
LO STUPORE SI VESTE D’INCANTO”.

“Alba sul trabocco” - mosaico, tecnica indiretta - tessere di marmi, Okite e paste vitree policromi
121 x 124 cm. c.ca - commissione privata - Maggio 2015 / Ottobre 2016


Leo Strozzieri, critico d’arte, storico dell’arte ed artista: “Esecuzione davvero impeccabile e laboriosa, particolarmente apprezzabile la sinuosità dell’immagine che si snoda elegantemente sulla superficie” - 3 / 11 / 2016




 Particolare dell’opera durante l’esecuzione


Particolare dell’opera

L’artista durante il lavoro
Bozzetto eseguito in scala 1 : 4 per la realizzazione del mosaico - tecnica pastello