INTRECCIO", misure 30x40 cm., tecnica mista.
Il mondo di Gaia
sabato 2 settembre 2017
venerdì 5 maggio 2017
GENESI
TITOLO: "GENESI"
MISURE: 61 x 43 cm.
TECNICA: ACRILICO SU CARTA A BUCCIA D'ARANCIA
URBINO 1999
RECENSIONE CRITICA:
MISURE: 61 x 43 cm.
TECNICA: ACRILICO SU CARTA A BUCCIA D'ARANCIA
URBINO 1999
RECENSIONE CRITICA:
Massimo Pasqualone
L’arte musiva di Gaia
Naccarella
La
Chiesa del S.S. Salvatore di Ari ospita una splendida opera musiva di Gaia
Naccarella, artista urbinate di formazione, che utilizza, in questo caso, un tema caro all’iconografia
per discutere un lungo cammino di contesti storici e palingenesi culturali
presente nei luoghi di culto più importanti del mondo: Il Cristo Pantocratore.
L’Onnipotenza
del Cristo, la sua natura umana ed al contempo divina, i numerosi simboli
rappresentati con attenti riferimenti alla tradizione teologica, fanno del
Pantocrator il tema di questa mosaico di due metri per due metri e 25
centimetri, eseguito a rovescio, come ci tiene a sottolineare l’artista,
tramite la complicata tecnica indiretta, che permette all’opera di resistere
alle intemperie ed al passare del tempo grazie al conferimento di compattezza e
solidità che viene dalla cornice di ferro e dalle armature metalliche immerse
in speciali impasti di malta cementizia e con l’utilizzo di piccoli tasselli marmorei
spezzati a mano con tradizionali tagliere e martellina e di fine pasta vitrea
policroma che include tonalità oro e argento.
Un
convegno, tenutosi il 12 aprile 2007, ha inaugurato il mosaico del Cristo
Pantocratore, punto di riferimento non solo per la piccola comunità di Ari, ma per
tutti i paesi del circondario.
Al di là della tecnica particolare,
ci preme sottolineare la straordinaria capacità dell’artista di dire un tema
davvero complesso che, dal IV secolo, è all’attenzione degli artisti di tutto
il mondo, come dimostrano, solo per fare alcuni esempi italiani, i mosaici
di scuola bizantina
della cappella Palatina di
Palermo, del duomo di Monreale, della cattedrale di Cefalù, della Chiesa della
Martorana, della chiesa
di San Vitalea a
Ravenna, per non parlare poi di altri
esempi quali la Basilica
di San Marco (Venezia), la Cattedrale di Pisa, il Duomo di Cremona, la chiesa
di Santa Maria foris portas a Castelseprio, il Duomo di Spoleto, l'abbazia di Novalesa (Torino), la Basilica
di Santa Maria Assunta (Torcello), il Battistero
di San Giovanni (Firenze) o l'Abbazia
di Sant'Angelo in Formis a Sant'Angelo in Formis (Capua).
Mi piace mutuare quanto affermato da
Padre Scorci a proposito del Pantocratore della Cappella Palatina: “Questa
raffigurazione mette dinanzi agli occhi la centralità di Cristo principio e
fine di tutte le cose, Signore e giudice dell’universo, per mezzo del quale e
in vista del quale tutto è stato fatto, chiave per comprendere le Scritture,
rivelatore e realizzatore del progetto di Dio preparato dalle Scritture e
celebrato nella Liturgia, incontro al quale la storia è in cammino.
Tale visione, è icona della celebrazione liturgica, memoria ed epiclesi che ci fa pregustare la liturgia celeste, che viene celebrata nella santa Gerusalemme, verso la quale tendiamo come pellegrini, dove Cristo siede alla destra di Dio quale ministro del vero santuario, e da dove aspettiamo come Salvatore il Signore nostro Gesù Cristo, fino a quando egli comparirà, nostra vita e noi appariremo con lui nella gloria”.
Tale visione, è icona della celebrazione liturgica, memoria ed epiclesi che ci fa pregustare la liturgia celeste, che viene celebrata nella santa Gerusalemme, verso la quale tendiamo come pellegrini, dove Cristo siede alla destra di Dio quale ministro del vero santuario, e da dove aspettiamo come Salvatore il Signore nostro Gesù Cristo, fino a quando egli comparirà, nostra vita e noi appariremo con lui nella gloria”.
Gaia Naccarella fa suoi questi
preziosi insegnamenti, li propone ai fedeli che ogni giorno osservano la sua
meditazione musiva, anche nella consapevolezza che pictura est laicorum
literatura.
Un mosaico per il mare
La realizzazione di un mosaico marino
ci spinge a immaginare l’opera di Gaia Naccarella legata ad una profonda
simbologia, che va al di là degli straordinari effetti creati dalla particolare
tecnica utilizzata dall’artista di Ari e che arriva direttamente al senso
dell’impegno artistico.
Tre sono, infatti, gli elementi simbolici presenti nel mosaico: il
mare, il trabocco, la barca ed ognuno mostra la sua straordinaria forza
plastica in un’opera musiva di impatto e di rara efficacia.
Per l’artista il mare è il simbolo
della vita, apparentemente immobile ma sempre in movimento, direbbe Montale,
una vita in cui la navigazione non sempre è facile, come mostra la calma di
questa opera d’arte, ma l’imbarcazione, davvero simbolo di ciascuno, affronta
in mare aperto i pericoli della quotidianità, nella consapevolezza che sarebbe
meglio rimanere in un porto sicuro, ma non è per questo che la nave viene
costruita, come penso sappia bene il committente di questo mosaico, perché “Quando
i miei pensieri sono ansiosi, inquieti e cattivi, vado in riva al mare, e il
mare li annega e li manda via con i suoi grandi suoni larghi, li purifica con
il suo rumore, e impone un ritmo su tutto ciò che in me è disorientato e
confuso.” ci dice Rainer Maria Rilke o, sottolinea Walt Whitman, “ Per me il
mare è un continuo miracolo; I pesci che nuotano – le rocce – il moto delle
onde – le navi, con gli uomini a bordo. Che miracoli più sorprendenti ci
possono essere?”
Incuriosisce, in questa lettura
metaforica, il trabocco, che ne Il trionfo della morte D’Annunzio così descrive: “la grande macchina pescatoria, simile
allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano" e Dacia Maraini illustra: “… Cosa ci
dicono infine questi trabocchi sorpresi nel loro lirico incanto? Che l’opera
umana è sempre macchinosa e fragile, basta un soffio per distruggerla. Ma
proprio la sua fragilità è anche la ragione della sua resistenza: un poco sopra
le onde, un poco sotto le nuvole, la “grande macchina pescatoria” sta a
simbolizzare la patetica eppure grandiosa capacità dell’essere umano di credere
nel futuro nonostante l’amarezza e la piccolezza del suo destino”.
Trabocco
dunque come simbolo dell’opera umana ma anche dell’artista, proteso verso
l’infinito, radicato nella terra, sospeso sul mare.
martedì 24 gennaio 2017
Nuove opere
Nuvole d’acqua ” -
cm. 40 x 60 - tecnica acrilico su cartone telato - anno 2015
“ Vento e foglie d’autunno ” - cm. 40 x 60 - tecnica acrilico su cartone telato - anno 2015
“ Tulipani ” - cm. 40
x 60 - tecnica acrilico su cartone telato - anno 2015
Particolare
dell’opera
“ Geometrie nel bosco
” - cm. 40 x 60 - tecnica mista (acrilico su cartone telato e colla glitterata
verde) - anno 2015
“ Farfalle ” - cm. 60
x 80 - tecnica acrilico su cartone telato - anno 2015
“ Girandola ” - cm.
60 x 80 - tecnica mista (acrilico su cartone telato e smalto glitterato) - anno
2016
“ Vele ” - cm. 40 x
60 - tecnica mista (acrilico su cartone telato e smalto glitterato) - anno 2016
UN ABBRACCIO DI LUCE E IL TRABOCCO SI COLORA DI SOLE. LO STUPORE SI VESTE D’INCANTO”.
UN ABBRACCIO DI LUCE
E IL TRABOCCO SI COLORA DI SOLE.
LO STUPORE SI VESTE
D’INCANTO”.
“Alba sul trabocco” -
mosaico, tecnica indiretta - tessere di marmi, Okite e paste vitree policromi
121 x 124 cm. c.ca -
commissione privata - Maggio 2015 / Ottobre 2016
Leo Strozzieri,
critico d’arte, storico dell’arte ed artista: “Esecuzione davvero impeccabile e
laboriosa, particolarmente apprezzabile la sinuosità dell’immagine che si snoda
elegantemente sulla superficie” - 3 / 11 / 2016
Particolare
dell’opera durante l’esecuzione
Particolare dell’opera
L’artista durante il
lavoro
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